San Valeriano – PARETE DEL SEGNALE

Accesso:

Dal parcheggio della falesia “La sentinella” seguire il sentiero in discesa con indicazioni per San Valeriano.
Dopo 7-8 minuti al bivio prendere a destra per ‘ca ivol (cartelli).
Percorsi un centinaio di metri è evidente sulla destra la grossa placconata.
Seguire una deviazione a destra in prossimità della stessa (ometti a bordo sentiero e bolli arancioni).
In 5 minuti una traccia di sentiero conduce alla base del primo evidente tiro. 15 minuti dall’auto.
Possibile anche calarsi in doppia attrezzando le soste a spit e recuperandole poi salendo: 3 calate (le prime sue concatenabili in un’unica calata  volendo), a pochi metri dal caratteristico “segnale”, la caratteristica torretta di un metro e mezzo in pietra e cemento. In questo caso 10 minuti dall’auto.
Possibili anche alternative per raggiungere la base o la sommità della via.
Inoltre a 10 minuti si può facilmente raggiungere il settore TRAD del “PASCOLO o quello TRAD & SPORTIVO della SENTINELLA” .

 

Parcheggi e possibili avvicinamenti :

 

Spostarsi tra le diverse linee, incluso il monotiro posto a destra:

 

Le vie lunghe :

Note tecniche:
Parete con esposizione a Sud.
Linee dedicate a chi si sta avvicinando al trad-multipitch.

Descrizione itinerari:
da SX verso DX

(Esposizione: S)

1 – Top Playa

L1: in comune con la via Alberto Gandoglio
L2: Ci si sposta a sinistra e si possono scegliere due diverse possibilità, entrambe con sosta comune. 25 m. 5A (fessura di SX) / 5A+ (fessura di DX)
L3: Anche questa lunghezza ha due diverse possibilità in base alla quale delle due ravvicinate fessure si sceglie. 4C (fessura di SX) / 5B+ (fessura di DX) 15 m.

2 – Alberto Gandoglio (in rosso)

L1: Seguire l’evidente fessurina fino alla sosta a spit alla destra di un piccolo alberello. 30 m, 5a+
L2: Traversare 4-5 m a destra sulla facile fessurina e rimontare poi dritti fin sotto il tettino, traversare un metro a sinistra e superarlo su ottime prese, poi dritti, prima su piccola fessura poi per un bel diedro che si risale fino in sosta. 30 m 4c
L3: Salire il bellissimo diedro fino alla piatta sommità, sosta al fondo alla parte piatta su una roccia. 15 m 5a+.

3 – Guerrieri non si nasce (in verde)

L1: Seguire l’evidente fessura verticale con svariate possibilità di protezione, per lo più medi, fino ad una larga fessura obliqua.
Quindi inizia una sezione di fessura più piccola che si può attaccare in diversi modi (sia a DX che a SX di una piccola prua).
Anche in questo caso ci sono molte possibilità per proteggersi.
Sosta su comoda cengia. 30 m, 5a
L2: Si parte su due gradoni leggermente a sinistra della sosta e poi dritti per una facile fessurina su una parte di parete sempre più appoggiata.
Sosta su altra comoda cengia. 20 m 4c
L3: Un primo passo di placca appoggiata permette di raggiungere l’evidente fessura rovescia sopra la sosta che poi prosegue verso SX.
Passaggio in dulfer dove la fessura diventa di fatto una grande lama.
Anche in questo caso ci si può proteggere senza problemi. 15 m 5a+.
Materiale consigliato: una serie di friends dal #0.3 al #3.
Utile, ma non indispensabile di raddoppiare le misure piccole tra lo #0.3 e lo #0.5.

4 – L’ultimo dei bagolari (L1 giallo, L2 nero , L3 giallo / Variante L1 nero , L2 giallo)

L1 : in comune con “Una boccata d’aria”, (linea segnata in giallo) fino ad S1.
L2 : Quindi raggiunta la prima cengia spostarsi DX, risalire l’evidente diedro e raggiungere la seconda grande cengia (sosta in comune con “Una Boccata d’aria”) dove è posta S2
L3 : L’ultima lunghezza (in comune con “Una Boccata d’aria”) per quanto tecnicamente non difficile, non è semplice da proteggere e permette di raggiungere S3 posta poco sotto “il segnale” di pietre con la croce di ferro in cima.
Variante :
L1/L2 : una trentina di metri alla DX della partenza di “Una boccata d’aria” si risale una facile fessura , si raggiunge la prima cengia e si continua nell’evidente diedro raggiungendo quindi la seconda cengia. In questo modo in pratica si raggiunge già S2.
L3 : Lunghezza abbastanza delicata , che consta di due lame abbastanza esili , inframezzate da una placca non proteggibile. C’è la possibilità di evitare quest’ultimo tiro : basta spostarsi un po’ a SX sulla grande cengia, quindi si nota la sosta S2 si “Guerrieri non si nasce” e da qui se ne percorre l’ultimo tiro ad arco e se ne raggiunge la sommitale S3.
Materiale consigliato: una serie di friends fino al #4. Utili ma non indispensabili un #5 ed un #6.

5 – Una boccata d’aria (in giallo)

L1: Primo tiro di facile lettura permette di raggiungere S1 in prossimità del lato SX della cengia che sta a ridosso del grande diedro.
L2: Si prende il verticalissimo lato sinistro del grande diedro. E’ il tiro più impegnativo di tutta la parete del Segnale e permette di raggiungere S2 su una grande.
L3: in comune con L3 de “L’ultimo dei bagolari”.
Materiale consigliato: una serie di friends fino al #4. Utili ma non indispensabili un #5 ed un #6.

6 – Deformazione professionale (monotiro).

Descrizione : Fessura non distante dalla cima della Parete del Segnale.
Un diedro appoggiato permette di raggiungere una sezione strapiombante in cui l’incastro di dita la fa da padrone.
Accesso : dalla cima della Parete del Segnale camminare due minuti in direzione ovest (DX , faccia a monte) per circa cinquanta metri.
Quindi si nota una sosta sul margine di roccia su cui si sta camminando.
Ci si può quindi calare usando la sosta, oppure si scende a piedi da una traccia ravanosa circa venti metri prima della sosta.
Top rope : SI.
Difficoltà : 6A+/R1.
Lunghezza : 15m.
Materiale consigliato: una serie di friends dal #0.3 al #2.

(N = Nord, S = Sud, O = Ovest, E = Est)

Annotazioni:
Usare sempre il caschetto e buone scalate!

Cenni storici ed altre info:
N/D

MAPPA del CIT DISTRICT