Accesso:
Dalla SS25 attraversare il passaggio a livello della ferrovia in prossimità del Cafè Lumière e risalire quindi per via Florio Benvenuto.
Salendo per la straca lastricata si vede un segnale che indica la palestra di orccia CASTLAS. Girare quindi a DX (via Chiantusello).
Dopo un primo tornare a sx la strada curva a dx e poi sale. Dopo poche decine di metri imboccare una stradina sulla SX.
Dopo una cinquantina di metri si può lasciare l’auto in un piccolo parcheggio ad anfiteatro e proseguire a piedi. Se il parcheggio è pieno si può lasciare la macchina prima di imboccare la stradina a SX.
Arrivati ad uno spiazzetto con un parcheggio per i residenti (dove si raccomanda di NON parcheggiare assolutamente) si imbocca un sentiero che sale a SX
Da qui si sale per Rocca Penna.
20 min dall’auto circa, a seconda di dove la si è posteggiata.
Note tecniche:
Scalata sul tipico gneis granitoide della zona con esposizione che va da SUD nella parte bassa ad OVEST nella parte alta.
Descrizione falesia:
ROCCA PENNA è uno dei posti più storici dell’arrampicata in Val di Susa caratterizzato da solidissimo gneis granitoide con grane differenti a seconda degli itinerari.
Attualmente per chi vuole fare TRAD ci sono due opzioni: gli itinerari dell’AREA TRAD che sono per lo più full-TRAD, se si esclude qualche vecchio chiodo e qualche cuneo di legno, e poi ci sono gli itinerari della parte SPORTIVA, quindi completamente spitatta, ma svariati dei quali si possono scalare con friends e nuts e davvero molto belli.
Inoltre in 15/20 minuti si può raggiungere IL LIBRO , falesia sportiva molto esigente, con alcune linee scalabili TRAD e non distante c’è pure la falesia dell’ORSO SACRO .
ITINERARI AREA TRAD
Descrizione itinerari AREA TRAD:
( Da DX a SX : )
1 – Micro – Mega : 6c/R3/I
2 – L’improvvisazione : 6a/R1/I
3 – Nuova Ossessione : 6a+/R1/I
4 – Universi paralleli : 6a/R1+/I
5 – Occhio alla penna : 5b/R1/I
6 – New trad generation : 6b/R3/I
7 – Via degli oppressi : 6a/R2/1
8 – ISI : 6b/R1/I
9 – Il segreto di Pulcinella : 6b+/R2/I
Annotazioni generali in merito ai tiri dell’Area Trad:
Utili due serie di friends o per lo meno raddoppiare i medi/medio grandi. Gradi abbastanza in linea con quelli che si possono trovare in Valle Orco.
ITINERARI SCALABILI TRAD / GREEN-POINT NELL'AREA SPORTIVA
Descrizione itinerari AREA SPORTIVA:
( Da SX a DX : )
1.A – Primo diedro (L1)
Descrizione : diedro tecnico e non banale da proteggere nella prima parte, mentre la seconda parte più semplice sia come scalata che come proteggibilità. Prestare però attenzione dove si mettono le protezioni, nella parte alta, dato che in un paio di punti le grosse lame potrebbero essere delicate.
Difficoltà : 5+
Proteggibilità : R1+/R2
Lunghezza : 28m
Materiale consigliato: doppia serie dal #2 ai micro e nut medio piccoli. Facoltativo un #3 e volendo dei ball-nut.
1.B – Primo diedro (L2)
Descrizione : Fessura facile da proteggere e divertente da scalare considerato il grado.
Difficoltà : 5
Proteggibilità : R1
Lunghezza : 25m
Materiale consigliato: Basta il materiale che si è portati per scalare L1.
2 – Ursus
Descrizione : tiro strapiombante prima e tecnico dopo. I primi metri sono di placca non proteggibile per cui si consiglia di partire leggermente a destra dei primi due fittoni già posti in loco.
Difficoltà : 6C+
Proteggibilità : R1
Lunghezza : 20m
Materiale consigliato : una serie completa dallo #0.3 al #3 raddoppiando dallo #0.5 al #0.75. #4 facoltativo.
3 – Secondo diedro (L1+L2)
Descrizione : Linea stupenda, lunga e molto continua nell’impegno. Grado severo. La prima parte, decisamente tecnica, percorre un diedro obliquo proteggibile con materiale piccolo, poi la linea prima si verticalizza e raggiunge un piccolo tetto fessurato che di percorre fino all’uscita a sinistra. Slungare molto la parte del tetto ed anche la prima protezione che si mette in uscita per evitare fastidiosi attriti. Usciti da questa prima parte seguire la linea dei fittoni, che cambia in pratica fessura imboccandone una a sinistra, che risale per un’altra dozzina di metri un sistema di grosse lame fessurate e porta alla sosta. Necessaria una corda da 70m minimo e si consiglia di smontare il materiale risalendo da secondi dato che la verticale di calata dista decisamente molto distante dalla linea di salita.
PS : dopo circa una decina di metri di scalata, sulla SX si vedono due fittoni resinati, che da relazione originale sarebbero la sosta di L1, dato come 4°. I due fittoni non sono uniti tra loro da cordone o catena e non è presente alcun anello di calata. Sinceramente davvero poco logica come sosta anche perché il suo eventuale utilizzo non aiuta comunque a prevenire eventuali attriti su L2 se non si slungano le protezioni, come tale si consiglia di non prenderla in considerazione.
Difficoltà : 6A
Proteggibilità : R2
Lunghezza : 34m
Materiale consigliato: doppia serie dal #2 ai micro ed un #3. Nuts piccoli. Utili anche ball-nut.
4 – Variante
Descrizione : si scala L1 di “Terzo Diedro”, passando alla SX dell’albero, quindi si traversa a SX verso il secondo crux di “Ursus”. Una volta superato il passaggio, anziché usare la catena resinata di “Ursus” si prosegue dritti seguendo l’evidente fessura fino ad una catena a doppio anello posta in alto.
Difficoltà : 6B+
Proteggibilità : R1
Lunghezza : 30m
Materiale consigliato : una serie completa dallo #0.3 al #3 raddoppiando dallo #0.5 al #0.75. #4 e/o #5 facoltativo. Portarsi diversi slunghi per evitare attriti!
5.A – Terzo diedro (L1)
Descrizione : Più corto rispetto al Primo diedro ed al Secondo diedro, ma assolutamente da non sottovalutare. Grado stretto. La prima parte si protegge con materiale piccolo fino al tetto dove si piazza una protezione grande (#3 o #4 o #5, a seconda di quanto esterno si piazza la protezione) prima di uscire.
Slungare generosamente le protezioni di questa prima parte per evitare troppo attrito dopo.
Uscita tecnica sempre con piedi in spalmo ma ottima fessura proteggibile con protezioni fino al #2. Sosta L1 posta oltre un evidente alberello.
Difficoltà : 6A
Proteggibilità : R1+
Lunghezza : 16m
Materiale consigliato: una serie dai micro fino al #3 e/o #4 e/o #5 raddoppiando i piccoli.
5.B – Terzo diedro (L2)
Descrizione : Linea logica che, partendo da S1, segue una evidente fessura che nella parte centrale del tiro è ostrutita per un metro da un ciuffo di rovi che però si possono facilmente aggirare passando leggermente a DX. Per quanto leggermente sporca in alcuni punti per il minor numero di passaggi, questo tiro ha un roccia con un grip davvero ottimo. Sosta alla stessa altezza della sosta del Diedro della Dulfer, ma si consiglia comunque di spezzare la calata per il rischio di incastro corde nell’albero all’altezza di S1.
Difficoltà : 5
Proteggibilità : R1
Lunghezza : 20m
Materiale consigliato: una serie dai dalo #0.3 al #2 raddoppiando i medi.
6 – Diedro della dulfer (L1).
Descrizione : Linea super estetica e continua, facilmente proteggibile dall’inizio alla fine. In base alle relazioni si può trovare che L1 sia in comune con Cristalli di roccia, ma in realtà la direzione di chiodatura porta dritti al secondo alberello, più grande, dove si trova la S1. Ultimi metri di lettura non immediata.
Difficoltà : 5+
Proteggibilità : R1
Lunghezza : 35m
Materiale consigliato: Una serie completa dallo #0.3 al #3 raddoppiando i medi. Essendo però il tiro molto lungo, se si protegge molto si consiglia doppia serie.
Se si usa una corda <= 60m si può spezzare la calata usando la sosta di “Cristalli di roccia” (tiro spittato a SX), oppure si può semplicemente fermarsi alla grande cengia con il primo albero usando appunto la sosta di “Cristalli di roccia”.
7 – El topo.
Descrizione : Diedro-camino che si stringe fino a diventare puramente fessura. Non usare la prima sosta che si vede in alto a destra, in placca, ma proseguire qualche metro più in su.
Difficoltà : 6B
Proteggibilità : R1+
Lunghezza : 28m
Materiale consigliato : una serie dallo 0.2 al 3. Volendo raddoppiare dallo 0.75 al 2. Facoltativi nut piccoli per la parte iniziale.
NB : prestare attenzione ad un enorme blocco staccato all’ingresso del diedro-camino e a come si protegge la grande scaglia/lama (che ci raccomandiamo ovviamente di tirare verso il basso) nella parte iniziale del camino, sulla SX. Si consiglia di usare entrambi i lati del camino per i piedi, rimanendo quindi abbastanza esterni, in modo da evitare di dover usare e caricare il bloccone incastrato.
8 – Spigolo Vareno. (L1+L2)
Descrizione: L1 lo possiamo catalogare come avvicinamento. Tiro facile, fattibile proteggendo slungando generosamente visto che la linea è un po’ zigzagante.
Quindi in prossimità di un albero attacca la bellissima lunghezza di L2. Prestare sempre attenzione facendo suonare le lame per posizionare dove suona più solido.
A nostro parere il grado è davvero stretto visto che l’impegno è almeno pari al Diedro della Dulfer.
Difficoltà : 5C
Proteggibilità : R1+
Lunghezza : 28m(L1)+20m(L2)
Materiale consigliato : una serie dallo #0.3 al #3. Raddoppiare i medi dallo #0.5 all’#1. Portarsi almeno un paio di slunghi per evitare attriti
Si può usare una corda singola (2 calate).
Cenni storici ed altre info:
La parte dell’AREA TRAD é di fatto del primo settore trad valsusino sviluppata nel 2010 da Maurizio Oviglia e Paolo Seimandi.