Dato che non si smette mai di imparare, decido di partecipare ad uno stage avanzato di chiodatura tenuto dalla Pro Rock di Roberto Vigiani, Guida Alpina, conosciutissimo come tra i più famosi ed esperti chiodatori dello stivale.
Visto che a partecipare sono tutti chiodatori con alle spalle diverse falesie, il corso si concentra su quelli che sono un po’ i trucchi del mestiere che derivano dall’esperienza.
Vigiani sotto questo punto di vista è davvero una figura di riferimento.
Nei giorni del corso vengono richiodate 8 lunghezze e ne viene aperta una ex novo (Valentina) nella storica falesia del Grottino.
Dato che chiodare comporta una grandissima responsabilità direi che è d’obbligo, per chi vuole applicarsi in questa attività, cercare di acquisire più conoscenze possibili in merito.
Potrebbe sembrare semplice piantare un chiodo nella roccia.
E per un occhio non esperto non ci sono molte differenze rispetto ad un tassello da muro su una parete di casa.
La realtà é un’altra, fatta di rocce diverse, con conformazioni differenti, dove c’è da tenere in conto dove passerà la corda , dove sbatteranno i rinvii, se ci possono essere crepe, buchi nascosti e via discorrendo.
A tutto questo va sommato il fatto che l’arrampicata è uno sport che, ad oggi, sta avendo un’esplosione in termini di praticanti e che quindi il materiale posto nei siti outdoor avrà un tipo di consumo molto differente da quello che poteva essere due o tre decadi fa.
Partecipare a questo stage rientra quindi nell’ottica di rimanere sul pezzo ed al passo con un mondo, quello dell’arrampicata outdoor, che sta cambiando molto rapidamente.
Per poter fare sempre meglio.